Caso Froome, Chris riparte dalla Vuelta a Andalucia 2018: cosa ne pensano i suoi colleghi?
Chris Froome oggi torna in gruppo, ma cosa ne pensa il gruppo? Lo abbiamo chiesto in questi giorni ad alcuni suoi colleghi, con dei pareri che in buona parte si dimostrano contrari. Non si parla di colpevolezza del Keniano Bianco, quanto piuttosto di una trasparenza e di una uniformità nel confronto stesso degli altri ciclisti, che chiedono maggiore chiarezza. Se per alcuni la responsabilità è dell’UCI, che sarebbe dovuta intervenire prima, per altri anche l’atteggiamento della Sky e dello stesso britannico è visto come un errore.
Alcuni ciclisti hanno accettato di parlarne e di essere direttamente citati e/o ripresi, mentre altri ci hanno dato le loro impressioni a microfoni spenti. Da notare tuttavia che tra coloro con i quali abbiamo avuto modo di parlare (un dato chiarmente troppo piccolo per poterne fare una statistica), nessuno si è chiaramente espresso in maniera favorevole per il suo rientro, ad eccezione dei suoi compagni di squadra. Alcuni hanno comunque sottolineato la difficoltà di immedesimarsi in maniera piena nel contesto specifico, non vivendolo in prima persona.
Questi alcuni esempi di corridori di primissimo piano del gruppo come Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), Alejandro Valverde (Movistar), Mikel Landa (Movistar) e Tony Martin (Katusha-Alpecin). Quest’ultimo era stato fra i primi ad esprimersi al riguardo, in maniera immediatamente molto dura. Parziale dietrofront fu fatto dopo aver parlato con l’UCI, ma il tedesco resta comunque alquanto scettico e lo esprime in maniera molto chiara quando gli chiediamo, come ai suoi colleghi, “Cosa ne pensi del rientro di Chris Froome alla Vuelta a Andalucia?”
Philippe Gilbert: Difficile dare un parere, ma personalmente credo sia un grosso errore. C’è sempre un dubbio che pesa su di lui. Nel rispetto dei suoi colleghi avrebbe dovuto astenersi
Tony Martin: Molto brutto per il ciclismo, non capisco la Sky e Froome che vogliono tornare prima che il caso sia del tutto chiaro. È una vergogna!
Yoan Offredo: Non voglio fare troppi giri di parole, ma non ho una opinione precisa. Credo che se ci sia stata una infrazione del regolamento, bisogna che le istanze decidano sul suo caso. Deve poter dare le sue giustifcaizoni e spiegarsi, poi devono decidere se prendono sanzioni o meno. Ma deve essere coerente con quanto fatto in passato. Non so se sia coerente che corra o meno.
Alejandro Valverde: Non voglio commentare il suo ritorno. Se lo hanno iscritto, lo hanno iscritto… Se correrà non dipende da me, ma dall’UCI e dalla squadra. Dal canto mio, non voglio esprimermi.
Oliver Naesen: Non voglio dire che deve essere sospeso o altro, ma finché la faccenda non è chiarita fa un po’ strano vederlo al via. Se fossi stato io o un altro corridore, saremmo sicuramente fermi, quindi non è ideale questa situazione. Non si può essere contro o a favore perché non sappiamo la situazione, ma l’unica cosa sicura è che non è normale che un corridore sotto investigazione possa correre. Non penso sarà una settimana molto tranquilla per lui. Sarebbe più intelligente da parte sua non correre finché la situazione non si chiarisce.
Mikel Landa: Fin quando non c’è una sentenza è il benvenuto
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Io penso, che visto che si parla di valori anomali, dovrebbe funzionare come funzionava con l’ematocrito.
Il corridore va fermato subito dopo l’esame e ricontrollato dopo un periodo stabilito e qualora il valore sia rientrato nella norma, riammesso alle gare.
C’è una infrazione al regolamento.
Doveva essere sospeso.